Una rivoluzione nel campo della telefonia olandese. T-Mobile , il maggiore operatore dei Paesi Bassi ha scelto di reinventare completamente il suo marchio, dal nome alla visual identity. Il cambiamento adottato dall’ ex filiale olandese di Deutsche Telekom , tuttavia, ha colto di sorpresa l’intero mercato nazionale, in primis per il nuovo nome, Odido .
La scelta del nome
Per rinnovare completamente il brand, la nuova proprietà non ha scelto un nome o sostantivo olandese, ma un palindromo, ovvero una parola che viene pronunciata nello stesso modo, quando letta al contrario. Le lettere adottate, aperte e giocose, creano un forte senso di unità, grazie al quale trasmettere una visione ottimistica del mondo, fatta di inclusività e connessione. In termini di rebranding, questa soluzione effettuata per la nascita di Odido ha quindi rappresentato uno spostamento semiotico verso il semplice, l’accattivante, secondo una tendenza sempre più apprezzata in un mondo visivamente saturo.
Perché arriva Odido?
La rivoluzione lanciata dalla compagnia olandese riflette chiaramente l’intenzione di comunicare in modo netto il suo riposizionamento sul mercato, avvenuto con il passaggio da Deutsche Telekom a Tele2 Group . A confermarlo è stato il CEO Søren Abildgaard: “Con questa iniziativa rispondiamo alle richieste del mercato. Da ora in poi faremo le cose in modo diverso rispetto a quanto fatto finora nel settore delle telecomunicazioni. In Odido la tecnologia non è centrale, tutto ruota attorno alle persone. La nostra missione è garantire che tutti possano partecipare e godere della tecnologia moderna. Una nuova attenzione sarà dedicata alle persone e quindi anche nel servizio: è qui che i clienti noteranno una vera differenza rispetto ad altri fornitori“.
Da T-Mobile a Odido, come si rivoluziona il marchio
Grande importanza è stata attribuita all’identità visiva. Prima di questa svolta, la compagnia olandese utilizzava il rosso chiaro. La creazione di Odido, che ha visto nello studio di design Neboko il principale protagonista, ha invece previsto l’utilizzo di una tavolozza di colori brillanti e audaci. In pratica, oltre alla versione base in bianco e nero, l’azienda ha scelto di declinare il logo in vari colori, così da colpire l’attenzione del pubblico in modo diverso. Anche la tipografia ha dato il suo contributo rilevante alla rivoluzione del marchio. Il progetto sviluppato dallo studio con sede a Amsterdam ha infatti previsto l’adozione di un font sans personalizzato denominato Optical , caratterizzato da forme di lettere angolate, smussate, disponibile in diversi pesi e stili per titoli e corpo del testo.
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